6 giugno 2022

Esercito di carta


Dire che la Russia è marcia fino al midollo è eccessivo.
Non ci andiamo molto lontano, ma è eccessivo.
Ma dire che l’Amministrazione dello Stato russa è marcia fino al midollo è assolutamente adeguato e corretto.
Noi occidentali abbiamo temuto un presunto strapotere militare russo, ma le Forze Armate ucraine hanno dimostrato si tratta di illusione.

I nostri generali, le nostre spie, i nostri diplomatici sono tutti caduti in un trabocchetto e una analisi di questo è opportuna, perché ha pesantemente condizionato la politica nazionale e internazionale del nostro Paese.

E adesso vi spiego dello “Esercito di carta”…

La recluta si chiama Dmitry: è un coscritto e non ha nessuna voglia di fare il servizio militare.
Nelle nostre caserme abbiamo avuto il nonnismo, ma è stato affrontato e risolto.
In Russia esso c’è ancora e è peggio, molto peggio, di come era da noi.
La famiglia di Dmitry si indebita, e trova il denaro necessario a “acquistare” una esenzione.
E’ fondamentale che dalla documentazione risulti che Dmitry il servizio militare lo ha svolto!

Così Dmitry “paga” un ufficiale, viene arruolato e poi se ne torna a casa: ritornerà alla fine prevista della ferma, per completarla formalmente.
Migliaia di coscritti fanno come Dmitry e in Russia il servizio militare lo fanno effettivamente solo i più poveri, coloro che non riescono a ottenere il denaro necessario a comprare una esenzione.
Il denaro proveniente dalle “esenzioni” viene “diviso” lungo la catena gerarchica, secondo la posizione.
Decine di migliaia di coscritti “risultano” essere arruolati, probabilmente alcune centinaia di migliaia: risultano “presenti”, ma non sono in caserma.
Quello delle “esenzioni” è tutto denaro che finisce nelle tasche di ufficiali corrotti.

La Federazione Russa mette a bilancio e formalmente “spende” il denaro necessario al pagamento di stipendi e indennità del personale militare, ma qualcuno incassa lo stipendio mensile di questi militari “teorici”…
Moltiplicato per i 12 mesi in cui consiste la ferma è uno tsunami di denaro…
Ma non finisce qui…

Quante uniformi non vengono consegnate?
Probabilmente non sono nemmeno prodotte, anche se l’amministrazione militare le acquista e le paga.
I ranci e le razioni, gli effetti letterecci, scarponi e zaini, carta igienica e saponette…
La differenza in denaro fra il pagato e l'effettivamente distribuito si spalma lungo tutta la catena logistica.
In questo modo ce n’è per tutti e i “benefici” della corruzione sono generali.

Il munizionamento “teoricamente” esploso durante gli addestramenti e invece risparmiato, viene ceduto alla criminalità, oppure venduto all’ennesima fazione belligerante nell’omnipresente conflitto inter-etnico o inter-religioso africano…
L’effetto principale di tutto questo flusso di denaro è che le Forze Armate russe esistono “sulla carta”.
I numeri sono fittizi.

In tempi di pace nessuno se ne può accorgere: chi può “contare” le truppe presenti a quei “vasetti” giganteschi che sono le esercitazioni russe, alle “grandi manovre”?
Ma se sei in guerra, comunque la si voglia/debba/possa chiamare, e le truppe subiscono perdite e non riesci a reintegrarle, allora diventa un problema e la guerra la perdi: solo allora il fenomeno appare nella sua vera dimensione.
Al netto dello scarso addestramento e della dottrina fallata.
In un Paese normale, questa situazione avrebbe scatenato la Magistratura.
Ma in Russia, con la presente Amministrazione, nessun Magistrato indagherà mai sullo “Esercito di carta”.
Già questo ha un valore inestimabile.